Con una recente pronuncia della Corte di Cassazione in tema di sindrome da alienazione parentale, una condizione psicologica che riguarda i minori che hanno rifiutato uno dei due genitori a causa dell’incitamento intenzionale portato avanti dall’altro, alcuni principi, quali 1) l’illegittimità dell’alienazione parentale, 2) la superiorità dell’interesse dei bambini rispetto al diritto alla bigenitorialità e 3) la condanna dell’uso della forza nei confronti dei minori, sono stati fissati in quanto essa costituisce il «fondamento pseudoscientifico di provvedimenti gravemente incisivi sulla vita dei minori».
Tale pronuncia, di conseguenza, costituisce un atto giurisprudenziale di estrema rilevanza, a cui bisognerà fare riferimento per casi analoghi, in quanto stabilisce chiaramente che un/a figlio/a ha diritto ad avere rapporti affettivi e di frequentazione con entrambi i genitori, salvo che vi siano accertate e conclamate situazioni di grave pregiudizio per il/la minore.
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