(Foto di Rosy – The world is worth thousands of pictures da Pixabay)
La pandemia COVID-19 ha causato stress e disagi significativi nelle giovani generazioni, comportando alterazioni a livello di neurosviluppo e di salute mentale. Tale risultato emerge da una recente indagine che, analizzando i dati longitudinali inerenti alla pandemia, ha rilevato che i giovani che hanno “attraversato” quest’ultimo periodo pandemico presentano problemi di salute mentale più gravi, con uno spessore corticale ridotto, un volume maggiore dell’ippocampo e dell’amigdala, nonché un’età cerebrale più avanzata.
Di conseguenza, secondo lo studio che qui segnaliamo (Gotlib I.H., Miller J.G., Borchers L.R., Coury S.M., Costello L.A., Garcia J.M. & Ho T.C., Effects of the COVID-19 Pandemic on Mental Health and Brain Maturation in Adolescents: Implications for Analyzing Longitudinal Data, in Biological Psychiatry Global Open Science, 1 dicembre, 2022), non solo la pandemia da COVID-19 sembra aver portato ad una condizione di salute mentale peggiore e ad un invecchiamento cerebrale accelerato negli adolescenti, ma ha evidenziato come i processi evolutivi dei più giovani possano essere interrotti dall’isolamento sociale e relazionale “forzato” da esigenze pandemiche.
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