Purtroppo, si registra un costante aumento del 20% annuo dei disturbi della nutrizione tra i 10 e i 13 anni. Infatti, secondo l’Istituto superiore di sanità, anoressia, bulimia, binge eating affliggono oggi oltre 3 milioni di persone, di cui il 60% ha tra i 13 e i 25 anni e, aspetto davvero allarmante, il 6% ha meno di 12 anni.
Sul punto è intervenuta l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (Carla Garlatti) affermando:
«L’abbassamento dell’età dell’insorgenza, che riguarda anche bambini e bambine, può produrre conseguenze gravi nel corpo e nella mente. La stessa Società italiana di neuropsichiatria infantile ha ricordato che l’identificazione e l’intervento tempestivo e multidisciplinare sono decisivi per una prognosi efficace. Per questo è importante una diffusione capillare dei servizi assistenziali, che superi le attuali carenze territoriali: la maggior parte dei 135 centri si concentra al Nord. Inoltre, mi colpisce ancor di più apprendere che neanche 3 centri su 10 dispongono di una struttura residenziale per la riabilitazione intensiva e che il 40% delle residenze non accoglie i minorenni sotto i 14 anni».
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