«Viviamo un tempo in cui stiamo abituandoci al peggio: qui non si tratta del solito refrain generazionale per cui si può dire che certi fatti accadevano anche in passato, solo che non se ne parlava. Vero è che i media e i social stanno diventando i megafoni del male, eppure ci sono tra i giovani esempi di serietà, impegno scolastico, rispetto dei genitori, solidarietà sociale, gesti di generosità.
Si ha tuttavia l’impressione che prevalgano alcune evidenze deteriori: il ripetersi incessante di fatti di violenza tra minori e in danno di minori induce a pensare che sia stata metabolizzata dai ragazzini una sorta di immunità alle conseguenze derivanti da certi gesti scellerati».
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