A proposito della giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Foto di Ivan Yanev da Pixabay

RIFLESSIONI E CONSIDERAZIONI

Oggi, 20 novembre, è la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza! Ma, come scrive Francesco Provinciali in un suo recente contributo:

«Non c’è luogo del pianeta dove questa ricorrenza avrebbe un senso e una valenza di onestà intellettuale e morale. Guerre, catastrofi umanitarie, morte, distruzione, persino stupri e violenze, e…cosa dico, vilipendio dei cadaveri fanno inorridire il mondo, disperare le madri e i padri, spezzare il cuore di chi può chiamarsi ‘persona’: i social media ci mettono di fronte ad uno spettacolo terrificante e indegno, l’infanzia è violata e la vita negata persino sul nascere. Sono i bambini le vittime più innocenti dell’insensata crudeltà a cui i bombardamenti, i droni, i missili, le armi, le città e le case rase al suolo, le scuole e gli ospedali presi di mira e distrutti sottraggono il diritto di nascere e di crescere in un contesto familiare e sociale di amore, affetto e rispetto».

«Un orrore senza fine che l’evidenza di ciò che accade in Ucraina, in Israele, a Gaza ci indigna e ci addolora profondamente, ci fa piangere e pregare che tutto finisca presto, che l’uomo non sia così spietato e insensato da estirpare la pianta della vita e fare scempio di una generazione che nulla sa, nulla può, nulla conosce di quanto cattivo, criminale e dissennato possa essere l’animo umano».

La Terra non ha pace, l’olocausto si rinnova e diventa dissoluzione e annientamento del genere umano e «al centro dello sfascio ci sono i minori, vittime della ferocia umana. Deportati in Siberia, decapitati in Israele, resi ostaggi o massacrati a Gaza, caricati nei barconi dei naufragi, venduti al macello ovunque la miseria, la fame, la povertà, le deprivazioni li rendono merce nel commercio del sesso e della droga, mutilati dalle mine antiuomo, armati per combattere o per imparare a uccidere, analfabeti per restare sudditi, precocemente adultizzati, schiavi dominati dai social, deprivati dell’identità dalle tecnologie, a volte vittime dei carnefici a cui sono affidati per essere educati e cresciuti: che cosa dovremmo celebrare nella giornata dell’infanzia e dell’adolescenza? Diritti che sovente sono calpestati dall’egoismo degli adulti e che rendono questa età della vita il tempo dell’innocenza perduta?»

È una ricorrenza — se mai —  che mette l’umanità al cospetto di quella coscienza collettiva che chiamiamo civiltà.

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