L’aumento del tempo trascorso davanti allo schermo osservato negli ultimi anni ha esposto gli adolescenti a un rischio maggiore di coinvolgimento nel cyberbullismo, influenzando negativamente il loro benessere relazionale e psicologico.
Questo, in sintesi, è quanto emerge da un recente studio sugli adolescenti italiani (Tintori A., Ciancimino G., Cerbara L., Sociopsychological Analysis of a Highly Vulnerable Category of Adolescents: Victim-Perpetrators of Cyberbullying from a Wide National Survey of Italian Adolescents, in Societies 2025, 15, 25) che, tra l’altro, evidenzia come coloro che sono, al contempo, autori e vittime di tali comportamenti non sono pochi, costituendo di fatto il gruppo di ragazze e di ragazzi più vulnerabile e più necessitante di interventi mirati.
Infatti, i “rientranti” in questo gruppo, reagiscono alla violenza subita con un elevato indice di aggressività online, vivono di relazioni di scarsa qualità, aderiscono a stereotipi razzisti, tollerano la violenza ed hanno uno scarso benessere psicologico, nel senso che sono “dotati” di bassa autostima, ansia e depressione.
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