Il gioco d’azzardo è un fenomeno che può assumere risvolti di grave entità nel caso in cui i giocatori sviluppino con esso un rapporto problematico o addirittura patologico.
Dal punto di vista clinico, la perdita di controllo nei comportamenti di gioco rientra nel quadro delle additività comportamentali ed è un vero e proprio disturbo (DGA-Disturbo da Gioco d’Azzardo), che può essere trattato dal Sistema Sanitario Nazionale dai Servizi per le dipendenze.
Le problematicità che ne derivano sono, oltre che di ordine sanitario, anche di tipo economico, lavorativo e, talvolta, giudiziario (non di rado, infatti, il giocatore deve sostenere cause in sede civile – per inadempienze contrattuali, per controversie lavorative, per separazioni e/o divorzi etc. – od affrontare processi penali – per reati di varia natura: appropriazioni indebite, furti, rapine, estorsioni etc.).
Inoltre, il giocatore patologico non di rado intacca il patrimonio personale e familiare, mettendo a rischio tutti coloro che ne fanno parte e producendo conseguenze anche molto gravi per tutti i componenti del nucleo (ristretto e allargato che sia), compresi i soggetti minorenni ed in generale le persone più fragili.
Al contempo, vi sono anche minorenni e giovani adulti che con il gioco d’azzardo mettono a rischio gli equilibri familiari, ad esempio “costringendo” i genitori ad esporsi finanziariamente per sanare i debiti contratti dai propri
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