“Women and Behavioural Addiction – New paths in research and treatment”, questo è il titolo del simposio che si è tenuto a Notthingham (UK) il 20-22 giugno 2022 nell’ambito della 7th International Conference on Behavioral Addiction.
All’evento, coordinato da Fulvia Prever, attuale Presidente della Fondazione Varenna, hanno partecipato numerose studiose e ricercatrici, tra cui:
- O. Lopez-Fernandez, A.M. Hastrup Kristenses, D.J. Kuss (Prevention for Female Users: Exploring Gender Issues of Online Addictions)
- A. Estévez, P. Jauregui, L. Macía, C. Martin (Risk factors associated with gambling and gaming addiction in girls)
- M. Borsani, M. Minci (Family Life Space in a pilot gender study: shadows and lights in female gambling experience)
- S. Jiménez-Murcia (Women, Eating Disorders, Gambling Disorder and Food Addiction: Exploring their Relationship)
- A. Müller, M. Joshi, N.M. Laskowski (Buying-shopping disorder – a female-specific mental health problem?)
- E. Kowalewska, K. Obarska, M. Telega (Identifying patterns of sexual functioning of women seeking treatment for compulsive sexual behavior)
- D.J. Kuss, A.J. Williams, A.M. Hastrup Kristenses, O. Lopez-Fernandez (The Female Gamer Concept: Insights from a Qualitative Exploration of Female Gamers from Different Countries).
Dal tenore di tali interventi emerge chiaramente – come si evince dai titoli sopraindicati – un segnale: quello che un approccio di genere alla ricerca, alla prevenzione e al trattamento delle dipendenze comportamentali è piuttosto importante in quanto esso consente di comprendere meglio e di rispondere con efficacia a problemi specifici.
Purtroppo, ad oggi, gli studi su donne (adulte o minori che siano) e dipendenze comportamentali sono pochi anche se il numero di coloro che presentano problemi di tal genere è sempre più elevato.
Trascurare questi aspetti è miope, oltre che controproducente.
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