Secondo una recente indagine (Yasin A., Yasin Y.K., Demirkaya S.K., Pathological internet use, aggression and cyberbullying in children and adolescents with attention deficit hyperactivity disorder, in Alpha Psychiatry, December 15, 2021), volta ad accertare la relazione tra l’uso patologico di internet, l’agire aggressivo e il cyberbullismo commesso da minorenni (10-18 anni di età), è emerso che i giovani con disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) hanno livelli di aggressività e di additività da internet più alti rispetto a quelli dei coetanei “sani”, ma non c’è al momento una differenza numerica significativa, contrariamente alle aspettative, rispetto alla messa in atto di condotte devianti quali quelle connesse al cyberbullismo.
In effetti, da quel che merge dalla ricerca, l’autore o la vittima di atti di cyberbullismo è del tutto indipendente dalla presenza di una diagnosi di ADHD.
Per questo motivo, si ribadisce la necessità di agire, oltre che sul piano dell’informazione e della formazione, sul piano della prevenzione in tema di cyberbullismo, essendo esso espressione di disagio adolescenziale e non di disturbo mentale.
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