(Foto di Joseph Mucira da Pixabay)
Tra le molte ricerche svolte in questi anni in merito all’uso delle tecnologie digitali e al disagio psicologico dei giovani adulti non vi è, al momento, un risultato certo e pacifico, poiché molte di queste indagini difettano sul piano metodologico, soprattutto per quel che concerne la corretta misurazione dell’esistenza di tale correlazione.
Infatti, un recente studio (G.J.R. Sewall, T.R. Goldstein, A.G.C. Wright, D. Rosen, Does Objectively Measured Social-Media or Smartphone Use Predict Depression, Anxiety, or Social Isolation Among Young Adults?, in Clinical Psychological Science, Vol. 10, 5, 2022, pp. 997–1014), dopo aver esaminato le “associazioni” tra tre aspetti dell’uso delle tecnologie digitali misurati oggettivamente (durata e frequenza dell’uso dello smartphone, durata dell’uso dei social media) e tre aspetti del disagio psicologico (depressione, ansia e isolamento sociale) in un campione di giovani adulti (in totale 384 individui), ha dimostrato che sono davvero pochi i dati che consentono di affermare che l’uso delle tecnologie digitali è più dannoso per le donne e/o per le persone più giovani, tanto che la suddetta correlazione in base al sesso e/o all’età pare non essere dimostrata.
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