Da una recente indagine (M.A. Moreno, K. Binger, M. Minich, Q. Zhao, J. Eickhoff, Adolescent Digital Technology Interactions and Importance: Associations with Depression and Well-Being, in Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, 25, 4, 2022), finalizzata a comprendere la relazione intercorrente tra tecnologia digitale e paramenti di salute mentale negli adolescenti, sono emerse indicazioni interessanti che riteniamo utili evidenziare.
Tra queste, una è particolarmente significativa e consiste, in estrema sintesi, nel fatto che quanto più alto è il valore raggiunto dagli intervistati (campione 12-anni di età) nella scala ADTI (Adolescents’ Digital Technology Interactions and Importance) tanto maggiore è la probabilità che negli adolescenti vi siano condizioni di depressione o, all’opposto, di benessere mentale.
Pertanto, affermano gli Autori, è possibile che l’uso della tecnologia digitale intensifichi gli stati mentali negativi o postivi che gli adolescenti portano nel loro ambiente online, anche se non escludono che, in alcuni casi, sia possibile che ciascuno di questi due stati mentali determini l’importanza percepita dell’uso della tecnologia per una serie di ragioni indipendenti. Ad esempio, gli adolescenti a rischio di depressione possono essere più propensi a descrivere la tecnologia come importante perché la utilizzano per regolare il loro stato d’animo, mentre gli adolescenti con un maggiore benessere possono apprezzare la tecnologia semplicemente perché li diverte.
Comunque sia, questo studio è unico nel suo genere in quanto considera l’importanza dell’uso della tecnologia digitale accanto ad esiti negativi, come la depressione, e positivi, come il benessere nei giovani.
Ulteriori indagini potranno misurare anche altre forme d’interazione tra uso della tecnologia digitale e stati di salute mentale, al fine di capirne meglio rischi e potenzialità.
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