«Smettiamo di far finta che i minorenni non esistano. Se non li prendiamo sul serio e non ascoltiamo le loro richieste rischiamo l’implosione o l’esplosione di un’intera generazione». Questo è l’allarme che l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AIGA), Carla Garlatti, ha “lanciato” il 20 giugno in occasione della presentazione della Relazione annuale al Parlamento nella Sala della Regina a Montecitorio (per vedere il video clicca qui).
Del resto, la narrazione negativa sui minorenni è oggi prevalente: di loro si parla solo quando sono devianti, irregolari, aggressivi e violenti. Ma non è sempre e solo così!
Dinanzi a ciò, la sola «risposta del mondo degli adulti è quella di dare una stretta. Una stretta che finora non ha prodotto effetti deterrenti. Anzi, l’aumento delle presenze nei 17 istituti penali per i minorenni (IPM) rischia di determinare casi di sovraffollamento delle strutture e sovraccarico per gli operatori, con ripercussioni sull’efficacia dei percorsi di rieducazione e recupero».
Infatti, secondo i dati del Ministero della giustizia «in un anno, da maggio 2023 a maggio 2024, il numero dei minorenni negli IPM è passato da 210 a 339: 129 in più, pari al 61,4%». A segnare la differenza sono stati gli ingressi dei ragazzi tra 16 e 17 anni aumentati del 74,4%.
Tra le azioni svolte dall’Autorità, nell’esercizio dei suoi poteri di soft law, segnaliamo quattro note indirizzate alle istituzioni e alla società civile (su minori con disabilità, salute, contrasto alla criminalità minorile e violenza ai danni dei minorenni), cinque pareri (su sottrazione di minori, minori stranieri non accompagnati (MSNA), criminalità minorile, immigrazione e oblio oncologico) e 16 raccomandazioni in tema di MSNA, giustizia riparativa e lavoro minorile.
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