(Foto di Gerd Altmann da Pixabay)
Il Piano di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva è uno strumento di indirizzo che risponde agli impegni assunti dall’Italia per dare attuazione ai contenuti della Convenzione sui diritti del fanciullo, sottoscritta a New York il 20 novembre 1989 e ai suoi Protocolli opzionali.
Come strumento programmatico e di indirizzo il Piano di azione fissa le priorità operative per ogni biennio, in osservanza e nel rispetto di alcuni principi fondamentali:
- provision rights: diritti che si riferiscono all’accesso a servizi o beni materiali e immateriali (es. il diritto all’educazione o il diritto alla salute);
- i protection rights: diritti che prevedono la protezione da situazioni di rischio, danno e pericolo (es. abuso e maltrattamento);
- i participation (o promotion) rights: diritti che riconoscono il ruolo attivo del bambino come agente di cambiamento e portatore di idee e opinioni che devono essere prese sul serio.
I contenuti del Piano d’azione vengono predisposti dall’’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, i quali vengono poi proposti al Consiglio dei Ministri e, se approvati, pubblicati con Decreto dal Presidente della Repubblica.
Attualmente è operativo il 5º Piano nazionale di azione e di interventi per la tutela dei diritti e lo sviluppo dei soggetti in età evolutiva (2022-2023) ed è in lavorazione il prossimo, di cui daremo notizia.
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